Labrador Retriever: linea da lavoro & linea di bellezza
La discussione sui pro e i contro delle linee di bellezza e da lavoro è, nella maggior parte dei casi, caratterizzata dagli estremi e dalle eccessive generalizzazioni che vengono portati in campo in entrambi i casi. A mio avviso discutere su queste basi è del tutto inutile.
Il labrador è una razza canina inizialmente allevata per svolgere una precisa attività e pur essendosi rivelato, nel corso del tempo, un ottimo cane guida per i non vedenti e da famiglia, ai fini della conservazione della razza è di particolare importanza sviluppare e conservare proprio quelle peculiarità particolari che lo hanno reso così popolare e che sono attinenti all'attività di cane da caccia per cui era stato selezionato in origine.
Partendo quindi dal suo utilizzo come cane da caccia dobbiamo considerare due elementi di partenza perché la discussione abbia un senso.
Punto primo: in quale misura le modifiche estetiche nella linea di bellezza possono influire sull'attività venatoria.
Punto secondo: quando l'allevamento in selezione lavora prevalentemente sulle caratteristiche estetiche, in quale misura questa forma di selezione può far perdere al labrador le qualità venatorie tipiche del retriever (precisate anche nello standard).
Nel corso del XIX° secolo alcuni aristocratici inglesi riconobbero nel labrador spiccate attitudini venatorie e ne iniziarono l'allevamento. Successivamente iniziarono a testare le sue capacità venatorie prima nelle cosiddette Retriever Competitions e, successivamente, nei Field Trials. Tali prove avevano l'obiettivo di controllare le attitudini del cane, quali l'assenza di paura degli spari, addestrabilità, capacità di cerca e riporto. Il controllo delle sue capacità venatorie rese possibile l'allevamento in selezione focalizzato sulle sue qualità da lavoro particolari, tipiche della razza retriever.
Mano a mano che la popolarità di questa razza cresceva, si andava delineando anche la tendenza a suddividerla in linea di bellezza e da lavoro. Per venire incontro a questo sviluppo il Labrador Retriever Club inglese suggerì agli allevatori di bilanciare, nella scelta dei propri cani e nella riproduzione, le attitudini da lavoro e un buon aspetto esteriore in modo da ottenere un "tipo" uniforme - Dual Purpose. Si temeva, infatti, che prediligere un aspetto a scapito dell'altro avrebbe inesorabilmente provocato una divisione.
Questi timori trovarono conferma successivamente quando non fu più possibile arrestare questa separazione. Un simile andamento del resto non riguardò soltanto i labrador, ma, in misura più o meno marcata, anche altre razze inglesi di cani da caccia.
Se, in precedenza, erano stati soprattutto gli aristocratici e i membri delle classi più agiate ad apprezzare il labrador come cane da caccia e a guidare i destini del suo allevamento, dopo la seconda guerra mondiale l'amore per i labrador si estese sempre di più interessando tutti gli strati della popolazione. Si ebbe un vero e proprio boom del labrador come cane da esposizione e famiglia e, in seguito alla crescente popolarità, si trasformò anche lo standard richiesto all'allevamento in base agli interessi personali e agli obiettivi di selezione di ogni singolo allevatore.
L'allevamento in selezione per le linee da lavoro e di bellezza rese i Field Trial Labrador molto efficienti sotto il profilo sia fisico che intellettivo, mentre per i tanti Show Labrador si era ormai cessato, da generazioni, di controllare le capacità mentali e l'attitudine alla caccia.
Gli allevatori che si dedicavano all'allevamento dei cani da esposizione, erano orientati essenzialmente a cani che, durante le esposizioni, venivano giudicati "ideali" e, quindi, a caratteristiche relative all'immagine esterna dell'animale - Show Labrador (linea di bellezza).
Gli allevatori che, invece, si occupavano di allevamento dei labrador come cani da caccia, prestavano particolare attenzione soprattutto alle prestazioni da lavoro, alla spiccata volontà di lavorare e al temperamento dei loro animali - Field Trial Labrador (linea da lavoro).
Ed è così che la filosofia "Dual Purpose" delle origini finiva sempre più in secondo piano.
Come già accennato, la separazione fra linea da "lavoro" e di "bellezza" iniziò molto presto anche se, ancora dopo la seconda guerra mondiale, molti esemplari venivano presentati sia in occasione di competizioni venatorie che di esposizioni. Sui pedigree dei labrador retriever degli anni '50 e '60 troviamo molto spesso campioni di bellezza con anche il titolo di campione di lavoro field trial e viceversa.
Già negli anni '70, però, è assai arduo trovare un campione di bellezza con antenati di un field trial champione e, per la stragrande maggioranza dei campioni di bellezza è necessario andare indietro di sei-otto generazioni per certificare le caratteristiche originarie da lavoro. Nel campione di bellezza Sandylands Storm Along (*1974) sono completamente assenti tracce di campioni field trial nelle 8 generazioni precedenti.
Alla fine degli anni '70, il campione di bellezza Sandylands Mark *1965 (Ch Reanacre Mallardhurn Thunder x Ch Sandylands Truth) e il campione di lavoro Swinbrook Tan *1970 (FTCh Palgrave Edward x FTCh Beinnmhor Tide) hanno di fatto aperto un baratro non più colmabile: da una parte standard sempre più elevati in tema di prestazioni durante le prove e, dall'altra, naturalmente, nuovi e diversi standard di bellezza che privilegiavano un tipo sempre più pesante in cui fossero praticamente assenti le tipiche capacità da lavoro.
Se volessimo rispondere alla domanda su quale sia adesso la differenza fra un labrador da lavoro e uno da bellezza, la risposta non può che essere la seguente: nel primo caso il pedigree deve essere composto di labrador che hanno dimostrato le loro qualità venatorie nelle prove di lavoro (field trials), mentre nel secondo caso devono essere presenti i labrador che hanno ottenuto i risultati nelle esposizioni (show). La risposta deve indicare le prestazioni o i risultati delle esposizioni dei singoli cani allevati nonché riportare un'accurata analisi del pedigree perché solo certificando le prestazioni è possibile dare una certa garanzia che le caratteristiche ricercate per il lavoro originario siano poi state conservate: calma, bocca morbida, capacità di riporto, "will to please" (che si manifesta nella grande obbedienza), capacità di cerca, gran naso, oltre ai meravigliosi tratti caratteriali quali adattabilità, nervi saldi e generale sicurezza, che devono risultare al primo posto esattamente come nei labrador di bellezza. Un labrador che non dispone di queste caratteristiche basilari non può essere addestrato come cane versatile e dalle elevate prestazioni.
Purtroppo quando si utilizza il concetto "linea da lavoro" si dicono spesso anche molte sciocchezze, cercando ad esempio di vendere come cani da lavoro dei labrador retriever dalla struttura leggera e talvolta disarmonica oppure presentando come linea tipica da lavoro degli esemplari molto timidi, sottomessi o, al contrario, iperattivi e nervosi facendo così un gran danno all'immagine di questi cani facilmente addestrabili, dai nervi saldi, intelligenti e estremamente amanti del movimento.
Scritto da Tanja Grygar, Aprile 2011
Per la ricerca storica mi sono servita:
The Labrador Retriever Club
Labrador Retriever (Rosemarie Wild) capitolo Zur Entwicklung des Field-Trial-Labradors (V.Ommerli)